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Nella nostra regione sono attive alcune agevolazioni che possono “dare una mano” a chi vuole aprire un’impresa, come abbiamo visto in alcuni precedenti articoli della rubrica “Mettersi in proprio” di Informalavoro

Tra queste forme di aiuto pubblico, quelle maggiormente collegate all’idea di crearsi il proprio posto di lavoro – il cosiddetto “autoimpiego” sono previste dalla legge regionale 34 del 2008: “La Regione e gli enti locali, […] favoriscono la nascita e lo sviluppo di iniziative di autoimpiego nella forma di attività di lavoro autonomo e di creazione di impresa purché abbiano sede legale, amministrativa e operativa in Piemonte”.

Gli incentivi contemplati dalla legge comprendono la concessione di contributi “a fondo perduto” (cioè che non devono essere restituiti), finanziamenti agevolati (l’agevolazione consiste in un tasso di interesse minore rispetto a quello di mercato) e garanzie per l’accesso al credito (l’ente pubblico garantisce la restituzione di un prestito bancario, facilitandone l’ottenimento). Sono inoltre previsti servizi di accompagnamento e assistenza tecnica, anche finalizzati al trasferimento di impresa extra famiglia.

La Regione stabilisce le modalità e i termini di concessione dei contributi, dei finanziamenti agevolati e delle garanzie per l'accesso al credito e costituisce appositi fondi regionali di rotazione (per i finanziamenti a tasso agevolato) e di garanzia (per la concessione delle fidejussioni, ovvero delle garanzie). Tali fondi sono gestiti dalla finanziaria regionale Finpiemonte S.p.a. (www.finpiemonte.it).

E' importante notare che le iniziative della legge regionale 34/2008 sono rivolte sia ai nuovi imprenditori sia a chi voglia operare come libero professionista: la finalità di queste misure è sostenere la creazione di nuovi posti di lavoro, a partire da quelli dei lavoratori autonomi.
Dal 1° settembre 2014 sono cambiate in maniera significativa le modalità per la richiesta e la concessione delle agevolazioni finanziarie (Del. Giunta n. 7442 del 15/4/2014 – Nuovi criteri per la gestione degli interventi – e Det. N. 491 del 11/7/2014 – Entrata in vigore delle modalità rinnovate).

Le nuove disposizioni affidano un ruolo importante agli Sportelli Creazione Impresa, gestiti dalle Province, che forniscono agli aspiranti imprenditori consulenze gratuite per valutare la fattibilità della propria idea e definire il progetto d’impresa in dettaglio. In provincia di Torino si può in proposito far riferimento allo Sportello MIP.

I nuovi imprenditori che hanno utilizzato e che utilizzano questo servizio pubblico per realizzare la propria impresa e programmare le decisioni dei primi mesi di attività, dispongono di un percorso a loro dedicato nella richiesta delle agevolazioni.

Vediamo ora gli aspetti principali delle agevolazioni regionali secondo le nuove modalità che vi riepiloghiamo sinteticamente per poi entrare nello specifico:
- è stata semplificata la modalità di concessione ed erogazione dei contributi “a fondo perduto”; è auspicabile che tale modifica porti dei miglioramenti anche nelle tempistiche di erogazione dei fondi alle imprese;
- è stato inserito il Fondo di Garanzia, allo scopo di dare ai nuovi imprenditori uno strumento in più per superare l’ostacolo dell’accesso al credito;
- l’agevolazione è stata collegata in modo più diretto ai servizi prestati dagli Sportelli Creazione Impresa. In tal senso il servizio “Mettersi in proprio” potrà fornire per il territorio della provincia di Torino tutte le indicazioni necessarie per elaborare il proprio progetto d’impresa ed utilizzare, se è il caso, questa agevolazione.

Beneficiari

Possono richiedere gli incentivi le imprese individuali, le società di persone e le società di capitali di nuova costituzione aperte da:
A. soggetti inoccupati e disoccupati in cerca di occupazione;
B. soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà personale;
C. soggetti occupati con contratti di lavoro che prevedono prestazioni discontinue, con orario e reddito ridotto;
D. soggetti occupati a rischio di disoccupazione;
E. soggetti che intendono intraprendere un'attività di autoimpiego.

Queste persone devono essere residenti o domiciliate in Piemonte.
L’impresa deve avere sede legale, amministrativa ed una sede operativa in Piemonte.

Se la nuova impresa è una società, un certo numero di soci deve far riferimento ad almeno una di queste categorie ed una certa percentuale del capitale sociale deve essere sottoscritto da soci nelle medesime condizioni:
- nel caso di società di persone, almeno il 60% dei soci e del capitale;
- nel caso di società di capitali, almeno il 60% dei soci e l’80% del capitale.

Le società devono essere costituite da sole persone fisiche.

I soggetti beneficiari devono presentare domanda di contributo e/o di finanziamento a tasso agevolato entro 24 mesi dalla data di costituzione (per le imprese individuali dalla data di iscrizione al Registro imprese).

Per quanto riguarda le nuove imprese nate dai servizi forniti dagli Sportelli provinciali Creazione Impresa, almeno uno dei soci deve appartenere alle categorie sopra indicate (anche in caso di società). In questo specifico caso e per questo primo periodo di applicazione della legge, possono presentare domanda di agevolazione le imprese attive dal 1° gennaio 2014.

Regole specifiche sono previste per le Società a Responsabilità Limitata Semplificata.

Inoltre, possono presentare domanda di agevolazione i soggetti che rientrano nelle categorie di cui sopra e siano titolari di partita IVA in tutti i settori merceologici e professionali (compresi quelli privi di Albo o ordine professionale) entro 24 mesi dalla data di attribuzione della partita IVA.

è da evidenziare che esistono alcuni casi di incompatibilità, da verificare con attenzione per ogni impresa: ad esempio non può essere ammessa una domanda di agevolazione da parte di persone che abbiano già operato (come imprenditore o libero professionista) nello stesso settore della nuova attività nei due anni precedenti la data di costituzione dell’impresa o di attribuzione della partita IVA.

Agevolazioni

Le agevolazioni previste sono di tre tipi:

Contributo a fondo perduto forfettario “in conto esercizio” per la fase di avvio di attività dell’impresa. Questo contributo è pari a 3.000 euro per il titolare e per ciascuno dei soci della neo-impresa, fino a un massimo di 3 soci, che appartengono alle categorie sopra citate.
A questa somma si aggiunge un ulteriore contributo di 1.000 euro per il titolare e per ciascuno dei soci della neo-impresa, fino a un massimo di 3 soci, che oltre ad appartenere alle categorie sopra citate sono donne o giovani (età non superiore ai 35 anni)       al momento della costituzione dell’impresa o all’inserimento come socio.
Nel caso del libero professionista il contributo a fondo perduto è pari a 2.000 euro per il titolare della partita IVA.

Finanziamento a tasso agevolato che si concretizza nella concessione di un finanziamento che copre fino al 100% degli investimenti e delle spese ritenuti ammissibili e viene erogato con le seguenti modalità:

- imprese a conduzione o a prevalente partecipazione femminile:

                - 60% fondi regionali a tasso zero;
                - 40% fondi bancari a tasso convenzionato.

- tutte le altre imprese:
                - 50% fondi regionali a tasso zero;
                - 50% fondi bancari a tasso convenzionato.

L’intervento del Fondo regionale non può comunque superare l’importo di 60.000 euro. Le domande di imprese femminili potranno dunque essere presentate per un importo massimo di spesa ammissibile (IVA esclusa) pari a 100.000 euro; le domande di tutte le altre imprese potranno essere presentate per un importo massimo di spesa ammissibile (IVA esclusa) pari a 120.000 euro.

E' previsto anche un limite minimo degli investimenti pari 10.000 euro (IVA esclusa), 5.000 euro nel caso di titolari di partita IVA. 

Il finanziamento a tasso agevolato ha durata massima di 72 mesi e dovrà essere restituito in rate trimestrali.

E' importante sottolineare che il finanziamento copre solo gli investimenti e le spese ritenuti ammissibili.

Fondo di Garanzia

Sarà possibile richiedere una garanzia rilasciata dalla Regione, tramite la costituzione di un apposito Fondo (reso operativo con la Determina n. 531 del 5 agosto scorso), a copertura dell’80% della quota di finanziamento erogata con fondi bancari (rispettivamente il 50% o il 40% del totale). La prestazione della garanzia a favore dell’impresa o del titolare di partita IVA sarà gratuita. Inoltre il Fondo di garanzia regionale opera come garanzia “sostitutiva” per cui la banca non potrà richiedere, per il medesimo finanziamento, ulteriori garanzie.

Il limite massimo di intervento del Fondo è pari a 48.000 euro per le nuove imprese e a 24.000 euro per i titolari di partita IVA.

Attenzione alle cause di revoca delle agevolazioni

Come per tutti gli aiuti pubblici, anche in questo caso gli atti della Regione elencano dettagliatamente le cause di un’eventuale revoca dell’agevolazione, che comporta la restituzione degli incentivi concessi. In particolare si tratta del caso in cui venga perso uno dei requisiti fondamentali per l’agevolazione (ad esempio la presenza dell’impresa sul territorio regionale) o non siano realizzati gli investimenti per cui era stato richiesto il finanziamento agevolato (ed eventualmente la garanzia). è da sottolineare che se l’attività venisse chiusa entro i 24 mesi dalla concessione degli aiuti (16 mesi per le nuove imprese nate dai servizi forniti dagli Sportelli provinciali Creazione Impresa) le agevolazioni saranno da restituire.

Maggiori informazioni e le schede dettagliate delle singole misure si possono trovare:

www.regione.piemonte.it/lavoro/imprendi/imprendi/autonomo.htm

www.provincia.torino.gov.it/sviluppolocale/agevolazioni/index

www.mettersinproprio.it

 

Approfondimenti su spese ammissibili e beneficiari

Le spese ammissibili per l’agevolazione

Per quanto riguarda il finanziamento a tasso agevolato, sono considerate ammissibili solo alcune specifiche categorie di spesa:
- acquisto di macchinari e/o automezzi connessi e strumentali all’attività;
- opere murarie, impianti elettrici, idraulici, ristrutturazioni in genere, impianti tecnici nonché spese di progettazione;
- acquisto di arredi strumentali;
- acquisto di attrezzature e/o apparecchiature informatiche e relativi programmi applicativi;
- spese per la realizzazione del logo e/o del sito fino ad un tetto massimo di spesa di 3.000 euro, IVA esclusa.

Sono ritenuti ammissibili i beni usati se le spese sono sostenute e regolarmente fatturate.

Non sono ritenuti ammissibili i beni acquisiti o da acquisire in leasing, gli investimenti autofatturati e l’avviamento commerciale.

Le spese per investimenti devono essere sostenute e fatturate a decorrere dalla data di costituzione dell’impresa (dalla data di attribuzione della Partita IVA per le imprese individuali) e pagati entro la data di effettuazione della rendicontazione, che deve essere effettuata in modo coerente con le previsioni di investimento indicate in domanda, e comunque non oltre 24 mesi dalla data di erogazione del finanziamento a tasso agevolato.

I soggetti beneficiari

Gli uffici regionali hanno fornito delle definizioni per ognuna delle categorie dei soggetti beneficiari previsti dalla legge regionale n. 34/2008.

A. Soggetti inoccupati                                                                                                                             
Si intendono i soggetti alla ricerca di prima occupazione, che non hanno mai svolto alcuna attività lavorativa; la loro condizione di inoccupati deve essere comprovata dalla dichiarazione di disponibilità al lavoro presentata al Centro per l’impiego territorialmente competente;

Soggetti disoccupati in cerca di occupazione                                                                                           
Si intendono i soggetti che hanno acquisito la condizione di disoccupati ai sensi della normativa vigente, recandosi al Centro per l’impiego, territorialmente competente, a rendere la dichiarazione dello stato di disoccupazione.

B. Soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà personale                                                              
Si intendono i soggetti che sono presenti negli istituti penitenziari, negli istituti penali per minori o comunque sottoposti a misure restrittive della libertà personale. Tutti i soggetti citati possono essere imprenditori o soci; le uniche limitazioni riguardano alcuni effetti accessori della condanna, che potrebbero portare delle limitazioni e dei divieti; la loro condizione è comprovata dal certificato del casellario giudiziale.

C. Soggetti occupati con contratti di lavoro che prevedono prestazioni discontinue, con orario e reddito     ridotto                                                                                                                                                    
In questo caso si fa riferimento al contratto di lavoro intermittente o a chiamata. La loro condizione deve essere comprovata dal certificato storico dei movimenti lavorativi rilasciato dal Centro per l’Impiego territorialmente competente.

D. Soggetti occupati a rischio di disoccupazione                                                                                          
Si intendono i soggetti che sono stati sospesi dal lavoro a seguito di cessazione, anche parziale, di attività dell’azienda di provenienza, con conseguente ricorso ad ammortizzatori sociali.

E. Soggetti che intendono intraprendere un’attività di autoimpiego                                                                 
Si intendono i soggetti che vogliono avviare un’impresa o un’attività di lavoro autonomo con un coinvolgimento lavorativo diretto dei medesimi, che devono comprovare con apposita documentazione e che non appartengono alle categorie precedentemente elencate. Per i predetti soggetti non è ammessa l’iscrizione alla Gestione separata INPS, fatta eccezione per chi intende avviare un’attività di lavoro autonomo (Titolari di Partita IVA).

Aggiornato il 13 Giu 2017